Ferrara

foodblogger. b
3 min readFeb 18, 2021

Questa rubrica è dedicata a Ferrara, la mia città universitaria. Nonostante gli impegni e lo studio non mi sono mai preclusa la possibilità di ritagliarmi degli spazi per provare i vari locali della città, in modo da scegliere i miei “the best” e sapere dove portare i miei amici.

Primo piatto su tutti che ho provato sono stati i cappellacci di zucca. Ne ho sentito parlare appena arrivata in città e devo dire che non mi convinceva molto l’idea di un ripieno di zucca perchè è un ingrediente che non si usa molto nella mia terra d’origine e a cui non ero abituata. Li ho provati conditi con il ragù e, anche se non mi fa impazzire troppo il gusto agrodolce finale, dato dal dolce della zucca e dalla sapidità del ragù, devo dire che non erano niente male. E’ un prodotto IGP le cui origini risalgono addirittura alle ricette del cuoco Messisbugo, cuoco alla corte d’Este. Riguardo al nome “cappellacci” ci sono due ipotesi, una secondo la quale il nome deriverebbe dal dialetto “caplaz”, cioè il cappello di paglia dei contadini delle campagne ferraresi, l’altra secondo il quale sarebbe stato un termine dispregiativo rispetto ai cappelletti, più piccoli e meno rozzi. Nonostante questi poveri ingredienti e la forma grossolana, erano considerati un piatto ricco e aristocratico. Ho mangiato i fantastici cappellacci nella foto da https://www.facebook.com/pages/category/Deli/Pasta-Fresca-Nonna-Ines-1871081143136294/, un piccolo negozio di pasta fresca, anche da asporto, che tramanda le ricette di generazione in generazione e a conduzione familiare. Nel locale c’è un unico piccolo tavolo vicino alle cucine dove ci si può fermare a fare un pranzo quasi come si fosse nella cucina di casa propria.

Altro piatto tipico che vi serviranno appena arrivati in città è la piadina. Con la ricetta tradizionale romagnola, con la ricetta ferrarese alla zucca o, come nella mia foto, con diverse varianti di impasto. Quella che vedete è una piadina al vino rosso che ho mangiato da https://www.clandestinoferrara.com/. Questo pub è sempre preso di mira da noi giovani ferraresi perchè oltre a servire piatti veloci e gustosi e ottima birra, organizza spesso serate di giochi o eventi.

Ultimo per questa rubrica, il pasticciotto ferrarese. E’ il piatto che più ero curiosa di provare da brava leccese, amante dei suoi pasticciotti dolci con la crema. Il pasticciotto ferrarese non è altro che un pasticcio di maccheroni con ragù e besciamelle racchiuso in uno scrigno di frolla, dolce o salata. Il nome deriva da “pasticium”, che ci fa capire quanto antiche siano le sue origini. E’ una ricetta molto laboriosa che è sempre stata considerata di prestigio, la rivisitazione ferrarese a corte degli Este prevedeva l’aggiunta di tartufo bianco di Bondeno, città del tartufo. Le due versioni che vedete nelle foto le ho provate da http://www.cusinaebutega.com/it/ , tipico ristorante con bottega annessa che propone tutti piatti tipici cucinati a regola e dai sapori semplici e genuini e da https://www.facebook.com/ostinatoferrara/ , locale più chic che rivisita i piatti della tradizione con uno stile più moderno.

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b sta per Bianca, ragazza italiana a cui piace mangiar bene ed avere l 'ultima parola 😘